[Memorie lucchesi 8] You won't like it

You won't like it
Marco Andreoletti
Passenger Press, 2011
un tot di pagine fotocopiate in rosa a 6 euri!

Di norma è regola, della roba che non mi piace, non ne parlo e festa finita (fatto salvo per cadute stratosferiche come Holy Terror che vabbeh... ormai il vecchio è andato). Questo perché - lo ripeto - qui non faccio recensioni, ma mi complimento con chi ha fatto un bel lavoro e, se proprio gira male, a qualcun altro dico cosa non m'è piaciuto, magari argomentando, perché lo gradisco quando lo fanno a me (poi così, in realtà, si perdono gli amici, o si trovano).

Ma ora veniamo a Marco Andreoletti, l'autore di You won't like it, che insomma... pirla io, il titolo era un programma. Comunque, a più riprese, nell'albetto si stimola il lettore a dare il suo feedback negativo. Cioé, ti prende pure per il culo, lui (carogna!). E con una tiratura da 50 copie, capisci che questo giochetto trash (che ti strappa più di qualche risata, per il suo acido sarcasmo) è una cosa per intimi.

Una cosa intelligente per intimi, quasi un manifesto snob della bruttura, ma non dell'eccesso, perché l'esagerazione è solo verbale e non grafica purtroppo, forse l'unica vera pecca del progetto che poteva aspirare a diventare il Pink Flamingos del fumetto italiano (ma, amico, è inutile che ci riprovi, non avrai di nuovo i miei soldi, sappilo!). ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO quindi, però... ammettiamolo, questa robaccia ha il suo fascino, come tutti i prodotti Passenger, e se proprio vi tenta, non resistete, sotto sotto magari non ve ne pentirete, ma - questo sì -  fatevi un favore e comprate pure qualcos'altro, che di roba bella ne producono davvero.

Ma ora lasciatemi godere i miei 6 euri...  Marco, si stava meglio quando si stava peggio!

P.S. scommetto che sono il primo a cogliere che Cactus boy è uno spin-off di Capitan Lavey.