Supermercati svuotati dei beni di prima necessità, le vie d'accesso alle città bloccate e picchettate, pompe di benzina prosciugate, per non parlare dei pestaggi a chi non subisce partecipe la protesta.
La rivolta pilotata di un paese piegato (e piagato) dall'ingiustizia, di cui oltre lo stretto si ha una percezione televisiva viziata dall'immaginario leghista di fine secolo, fatto di spiagge inquinate, cannoli, lupare, dame burrose (e viziose) e mariti gelosi (e fannulloni). Se vi riconoscete, recuperate il porno qui sopra e cambiate blog.
La verità, purtroppo, giace sepolta tra le righe. Questa la vaga notizia, questa un'interpretazione viziata, ma interessante, in cui emerge la dimensione politica del fenomeno, o meglio, quella propagandistica. E la strumentalizzazione di una protesta che nasce da padre incerto (mentre la madre, si sa...) rischia di avere un destino nero, peggio, azzurro.