Un parere (non) richiesto


C'è chi ne parla bene e con dovizia di particolari qui.
Stefano Simone mi aveva contattato un anno fa per recensire il suo Cappuccetto Rosso. Ero stato abbastanza impietoso, ma il giovane regista (classe '86, mica brodo di ceci) è uno di quelli che incassa le critiche e va avanti. Magari imparando.

Insomma, qualche mese fa Stefano mi contatta per propormi il suo nuovo film, Unfacebook. Scottato dall'esperienza precedente era finito in fondo alla pila, ma ogni promessa è debito e oggi l'ho recuperato.

Ecco, questo Unfacebook è DECISAMENTE più maturo. Il percorso c'è e si vede. Manca ancora la capacità e la fantasia di gestire il no-budget. C'è qualche buono spunto di fotografia, questo sì, e alcune soluzioni - come l'eccessiva saturazione dell'immagine - a volte riescono ad allontanare l'impressione di trovarsi di fronte a una pellicola amatoriale per tutto il resto (montaggio, recitazione, dialoghi...). Insomma, non siamo ancora alla sufficienza, ma i progressi ci sono.

 

E la storia... intendiamoci, il soggetto, tratto da un racconto di Gordiano Lupi, alla fine ci mostra un Don Carlo che ammazza la gente con il Verbo. Ve lo ricordate Garth Ennis, che in Preacher ci aveva deliziato con "fottiti"? Ecco qui c'è una mail con scritto MARTIRIO. Poi Jesse aveva ricevuto il suo potere dal figlio di un angelo e un demone, qui troviamo un manuale d'ipnotismo fotocopiato. Ma non divaghiamo... non è la storia quel che conta, qualcuno direbbe, ma come la racconti (vedi Drive, no?)

Appunto, lo spunto era buono per un corto. Il materiale girato sufficiente forse a un discreto cortometraggio (Stefano, considera l'ipotesi...), invece il tutto dura più di un'ora e, purtroppo, i limiti si vedono. Labor Limae, insomma, e alla prossima.