[Mestieri che non fanno curriculum] La maestrina


Una postilla a quanto detto ieri quando, tra il serio e il faceto, scherzavo sul lettore medio e sulle distrazioni sostitutive che lo sottraggono alla lettura.

Ridendo e scherzando, oggi - leggendo i dati di vendita di Witch, Topolino e Il Giornalino -  mi sono accorto che non c'è davvero niente da ridere e che il mio quinto senso e mezzo da Cassandra c'ha preso giusto. La fascia dei teenager è svanita, puff.

Rapita da consolle, discoteche pomeridiane, smartphone, alieni pedofili in tutù o dall'Azione Cattolica. Forse da un pallone da calcio. Ha importanza? Disney prova a correre ai ripari vendendo gli abbonamenti del Topo sugli iPad dei papà. L'autore del post commenta: "Niente lettura guidata in stile ComiXology, niente negozio integrato, niente elementi enchanted, niente effetti sonori, vignette animate, montaggi delle tavole o quanto altro.
E meno male, aggiungerei."

Non so quanto sia meno male. L'operazione è consistita nel travasare un medium fisico in uno schermo, con pochi accorgimenti e rendendo, di fatto, l'operazione di lettura ancora più impegnativa. E ci vogliono storie davvero ECCEZIONALI per catturare l'attenzione di un adolescente (perché - abbiate pazienza - voglio vedere il genitore che affida una tavoletta da 400€ al bimbo di otto anni) che a portata di mezzo click c'ha Angry Birds e Gianna Michaels.

Diciamoci le cose come stanno: questi giovani lettori sono persi. Inutile sperare in un improbabile alfabetismo di ritorno. La mia generazione è l'ultima ad avere qualche residuo di feticismo della carta, perché a 12 anni giocavamo con il Commodore 64, le videocassette Disney costavano 30.000 lire (e di paghetta ne prendevamo un sesto) e "il male" era ancora la Televisione agli albori dei velinismi. Leggere era una vera alternativa. Costava poco e, se i genitori erano distratti, i fumetti americani ti garantivano ossa rotte e tette grosse come meloni, mentre nei libri saziavi qualunque necessità di universi fantastici o di perversioni orrorifiche (se i genitori erano abbastanza distratti). Oggi a tutto questo ci pensano un dispositivo che si connette a internet, megaupload e un po' di CGI.

Le basi del marketing insegnano che se vuoi inserirti in un mercato devi considerare la concorrenza, i prodotti sostitutivi al tuo e valutare di conseguenza la collocazione in base a qualità e prezzo. Un .pdf (o un .ePub) con quattro link al suo interno, nel mercato dell'intrattenimento digitale, parte un pochino - ma giusto un pochino - svantaggiato. La partita la gioca sull'unicità e l'attrattività dei contenuti.

Buona fortuna.