Correva l'anno 2006, il Lucca Project Contest - concorso per esordienti indetto dalla celebre kermesse in collaborazione con Panini Comics - era giunto alla seconda edizione (alla prima aveva trionfato il notevole Ford Ravenstock di Susanna Raule e Armando Rossi).
Spuntò la selezione questo Il cimitero dei calamari, della coppia toscana Tommaso Destefanis e Tiziano Angri. Una strana storia, che oggi non esiteremmo a definire Weird, ma all'epoca il termine non era ancora in voga nel circolo dei lettori e l'opera faticò a trovare una classificazione.
Qui trovate una critica interessante al volumetto e qui il soggetto. Se c'è qualcosa da sapere su questa perla dimenticata lo trovate nei due link, a me preme solo sottolineare come in questi anni avrò letto queste 48 paginette una decina di volte (raramente mi capita), gustandone ogni volta la malinconia malsana e grottesca che trasudano. Un senso di ineluttabilità intriso nei toni seppia rarissimo da ritrovare. Una trama lineare eppure complessa, stratificata.
Un'Italia di provincia inquietante e sovrannaturale raccontata così (alcuni l'hanno definito un incrocio tra Lynch e Gipi) io non l'ho trovata nemmeno nel miglior Arona. Assolutamente da recuperare.
