Shinigami, il magazine dello spirito della Morte, chiude.
Ne dà notizia sul blog della testata il direttore, Paolo Di Orazio (lo stesso che diede i natali a Splatter, negli anni '80):
"Esitazione mutante. Mentre metto insieme le parole di questa pagina, raccolgo i dati vendita ufficiali di Shinigami numero 1. Un disastro mortificante."
Brutto segno quando un prodotto concepito come commerciale (nelle tematiche, e va sottolineata comunque l'alta qualità delle firme coinvolte, in particolare dei disegnatori), chiude i battenti in questo modo.
A parte poche resistenze come ANIMALs, Il Giornalino e X-Comics, le riviste a fumetti non riescono a sfondare nelle edicole. Arrancano per pochi numeri, ignorate dal loto target. Questo non è necessariamente un male (no beh certo, per Shinigami è MOLTO male), ma deve servire come dato aggiuntivo per una ricerca di mercato ormai inevitabile. Credo sia ormai finita l'era del cinghiale bianco capace "d'interpretare a naso i gusti del pubblico", se mai c'è stata. E non ritornerà presto.