Distopie

Non sto aggiornando il blog. 
Questa volta la pigrizia non c'entra... 
Pleonastico lasciare traccia scritta di giorni che non potrai mai dimenticare.
Non volontariamente almeno. Le conseguenze dipendono dai dadi.

E forse non c'era periodo migliore per leggere Zentropia di Adriano Barone e Introduzione al mondo di Idolo Hoxhvogli.


Il primo, edito da Agenzia X nella collana noir di rivolta al lodevole prezzo di 9,50€ è il lavoro più incompiuto di Adriano. Non vi faccio il riassunto, l'ipertestualità serve anche a questo. Cliccate qui, poi tornate.
Su non fate i furbi.
Ecco, bravi. Bentornati.
Assurdo vero? Una donna che ha la pelle orgasmica, una chiesa i cui adepti si fanno mutilare, un'italia fatta a pezzi, ragazzini nazisti e tutto quello che in edicola non si trova dalla chiusura della collana epix.
Io ci vado a nozze con questa roba. 
Incompiuto, dicevamo. Non per una questione di trama (perfettamente circolare)... tutto fila liscio, anzi. Considerati i momenti auto-referenziali (bentornato Arlecchino) e i temi affrontati (e dissezionati), potremmo derfinirlo il suo libro più maturo e semplice. L'incompiutezza, al contrario, è qui cifra stilistica. 
C'è tutto in Zentropia, ma è mutilato, monco. I personaggi vagano, si scontrano e muoiono senza uno scopo. La lettura lascia un profondo senso di vuoto, l'immagine di una prospettiva possibile e inevitabile, come una profezia di Cassandra sull'inverno prossimo venturo. Non c'è un vero finale, assistiamo a un frammento di realtà corrotta. Non seguiamo un'evoluzione, ma analizziamo frammenti di esistenze disordinate.
Non leggiamo un romanzo, ma un incastro di racconti in cui si gioca con le certezze del lettore (TU NON ESISTI), si riscrive la Genesi, si assiste al fallimento di un complotto (se di complotto si può davvero parlare). La semplicità a cui accennavo, in realtà, è solo un fatto di consequenzialità ordinata degli accadimenti, Zentropia è profondo. Troppo. Da far male.
Date retta a me, continuate a leggervi Volo e Twilight.


Veniamo ora all'Introduzione al mondo di tal Idolo Hoxhvogli, pubblicato da Scepsi & Mattana Editori per l'impegnativa cifra di 15 euro e finitomi nella pila dei libri da recensire grazie alla cortesia del suo autore.
Come sopra, qui trovate tutto e di più. 
In rete qualcuno ne parla (bene), ma considerati temi, costo ed editore, ho il sospetto che la diffusione di questo romanzo sarà alquanto limitata.
E tutto sommato è un peccato.
Non perché sia un'opera imprescindibile, intendiamoci, ma perché è capace di fondere con brio uno stile filosofico, strutturato per aforismi, e un gran gusto per le metafore eccentriche, che ricorda il Nietzsche della Gaia Scienza mixato con un immaginario declinato da V per Vendetta, 1984 e altre piacevoli distopie, con un chiaro messaggio politico, forse un po' moralista, gustosamente anti-berlusconiano.
Non è una lettura scorrevole, anzi... a tratti appare volutamente e forzatamente complessa, ma resta un esperimento piacevole, un libro di reazione a un sistema di spacciatori di felicità.
Ad acquistarlo attenderei il prossimo 25% di Amazon (non dovrebbe mancare molto, pasqua?) o approfittare di una presentazione. Sospetto che il suo autore debba essere un tipo alquanto eccentrico.
E, non so voi, ma non c'è modo migliore di sconfiggere la noia che parlare con qualcuno con le rotelle fuori posto.
Oltre che leggerne i libri, ovviamente.
Non sai mai che il suo punto di vista, in fondo, non sia quello giusto.