Esteriorizzazione catalitiche (o di quanto m'è piaciuto Nessun Dove di Neil Gaiman)


Ho iniziato a leggere Nessun Dove il 15 agosto, sul traghetto Messina-Reggio Calabria, durante un viaggio in macchina durato 16 ore e 1200 chilometri per tornare a casa. Un viaggio stupido e pericoloso, in cui ho assaporato i cocci di un amore in frantumi.

Ha un'impalcatura da urban fantasy ben articolata, romantica, avventurosa, con descrizioni suggestive. Ma non riuscivo a leggerne più di una manciata di pagine al giorno. Ho letto un sacco di altra roba nel frattempo, ma la storia di Richard e Porta mi allontanava, voleva essere centellinata.

Poi, a distanza di 2 mesi, dopo aver visto al cinema lo Jung pazzo e visionario di Cronenberg che farnetica di esteriorizzazioni catalitiche per giustificare fenomeni naturali come manifestazioni dell'inconscio, ecco che mi trovo davanti queste magnifiche righe:

- Ciao Jess - rispose lui, poi si corresse - Scusa: Jessica.
Lei sorrise e scosse i capelli.
- Oh, Jess va benissimo.
Pareva quasi che dicesse sul serio.
- Jessica, Jess. Nessuno mi chiama Jess da così tanto tempo. Ne sento la mancanza.
- Dunque, - disse Richarda - cosa ti porta, sono onorato... tu, hmm.
- In realtà volevo solo vederti.
Non sapeva bene cosa avrebbe dovuto dire. Decise per:
- è una cosa carina.
Lei chiuse la porta dell'ufficio e fece qualche passo verso di lui.
- Richard vuoi sapere una cosa strana? Ricordo di aver rotto il fidanzamento, ma non riesco a ricordare perché abbiamo litigato.
- No?
- Non è una cosa importante, comunque. Vero? - Si guardò intorno - Hai avuto una promozione?
- Sì
- Sono felice per te.
Si infilò una mano nella tasca del cappotto e ne tolse una scatolina marrone. La appoggiò sulla scrivania di Richard. Lui la aprì, anche se sapeva benissimo cosa conteneva.
- è l'anello di fidanzamento. Pensavo che, be', forse potrei restituirtelo e poi, se le cose funzionassero, be', forse un giorno potresti regalarmelo di nuovo.
Brillava al sole: la più grande quantità di denaro che avesse mai speso in assoluto. Chiuse la scatola e gliela restituì.
- Tienilo, Jessica. - disse, poi aggiunse - Mi dispiace.
Lei si mosse il labbro inferiore: - hai incontrato un'altra?
Lui esitò. Pensò a Lamia, a Hunter, ad Anestesia, e persino a Porta, ma nessuna di loro era l'altra che intendeva lei.
- No, nessuna - rispose. Poi rendendosi conto mentre lo diceva che era la verità: - Semplicemente sono cambiato, tutto qui.

E mi son reso conto che, per quanto possano sembrarci uniche e meravigliose, tutte le storie d'amore del mondo sono state già scritte. Persino nei particolari più intimi.