I giapponesi non hanno paura di uccidere i bambini


E nemmeno di pasticciare con la NOSTRA Storia dell'Arte...


O di abbondare con Sesso e violenza...


E questo rende la loro fantascienza di consumo un filone di altissimo livello qualitativo.
Facendo di tutta un'erba un fascio, indubbiamente la chiave del fascino dell'industria nipponica dell'intrattenimento di genere sta nella quantità di devianza dei personaggi e, come conseguenza diretta, nell'imprevedibilità del racconto. Se aggiungiamo una perizia grafica e talenti visionari capaci di dar filo da torcere alla miglior scuola europea, si fa presto a dire capolavoro.
E ciò non vale solo per la fantascienza, anche l'horror e il porno godono di altrettanta maestria.

Gli americani, dal canto loro, pare stiano imparando la lezione.
Mentre per quanto ci riguarda, faccio una gran fatica a ritrovare nelle produzioni "indipendenti" italiane la stessa perversa (seppur codificata) esasperazione dei toni e delle psicologie. Badate bene, sottolineo "indipendenti" perché dovrebbero permettere alle nuove voci di demolire pezzo per pezzo le solide fondamenta narrative classiche su cui poggia gran parte della produzione da edicola.

In Italia non ci si fa male, tutt'al più si "riflette".
Forse, ci si annoia...