Ciao Touch



Touch ci lascia, non si ritira in fumetteria come la recente produzione Coniglio (Canemucco, Bang Art), chiude. E termina, di fatto, la storia di Blue, di cui la suddetta rivista era la continuazione ideale. Un tentativo di rilancio del fumetto erotico autoriale, per accostarlo all'Espresso o ai magazine "culturali".
Un giro di vite del target, un salto nel vuoto dallo scaffale delle riviste censurate con bandine nere per non turbare i piccini. Un azzardo, se vogliamo, tutto sommato calcolato: grandi nomi, un vuoto del mercato per il genere, un prezzo calibrato. Vuoi non trovare 10.000 lettori?
"Fatto si è che abbiamo venduto troppo poche copie. Tutto qui. Poche copie. 100 abbonati e 2500 copie vendute non bastano."
Non solo non bastano, sarebbe un dato desolante persino per la vendita in fumetteria (nel rapporto costi di produzione/acquirenti). Forse nei prossimi giorni qualcuno si chiederà di chi è la colpa: le edicole? I lettori? Gli autori? La crisi?
Lasciamo le analisi a chi di dovere. A me preme soltanto suggerire di dirottare alcune delle valenti matite della defunta Touch su un'altra realtà che non versa in felici condizioni: X-Comics. Ne ha bisogno.