[RECENSIONE] L'Aventure

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L'Aventure 0 (di 4)
AA.VV.
Cagliostro E-Press, 2010
72 pp. in b/n, 8,90€
La rivista, a una sfogliata veloce, non si presenta male. La bella carta della copertina non ne vuole sapere di stare orizzontale, ma il disegno attira, anche se la grafica lascia a desiderare (davvero un'impresa leggere i titoli in arancione).
I disegnatori impegnati nelle quattro diverse serie sono molto eterogenei. Alberto Dabrilli (autore della copertina) e Massimo Perissinotto, ai testi, aprono con il Corsaro Nero. C'è sempre del buono nel disegnatore veneziano, ma sono ancora molti i punti deboli su cui lavorare. Di sicuro è un autore su cui scommettere in futuro. La storia intriga nell'idea, ma la narrazione zoppica. Troppo. Dopo la (spettacolare) risurrezione del protagonista e di Yara, testi e disegni perdono progressivamente d'efficacia e chiarezza.
Capitan Warbeck, sempre di Perissinotto, per i disegni di un notevole Andrea Doretto, scorre leggero, ma il protagonista - un idiota totale - sembra fuori posto nel mostruoso contesto in cui è inserito. Doretto da tenere d'occhio.
Mister Phileas Phogg, di Claudio Franchini e Marco Perugini è una lunga introduzione avventurosa vecchio stile, con un classico scontro tra l'eroico manipolo di turno e gli alieni invasori. Scorre senza intoppi, ma - per il momento - non ci dice nulla di nuovo. Perugini fa davvero un bel lavoro e firma alcune delle tavole più belle del volume. Infine Van Strato, ancora di Franchino, per le matite di Alessio Monaco, è quello che mi ha convinto meno. Verboso, con dialoghi letti un po' troppe volte e un senso dell'humour... vabbeh. I disegni, molto ligne claire, funzionano (ma certi sfondi...).
In buona sostanza questo numero 0 ci mostra un'iniziativa che deve aggiustare il tiro nei testi, ma una buona qualità media del disegno. E ora veniamo alla nota dolente: il prezzo non vale il prodotto. Non è una cattiveria gratuita, ma la semplice constatazione che l'Aventure è fuori mercato per essere un'antologia fin troppo dipendente dagli schemi narrativi di molti (troppi) bonellidi.