[Recensione] Cinema e Fumetto di Quaresima, Sangalli e Zecca

Leonardo Quaresima, Laura Ester Sangalli e Federico Zecca (a cura di)
Cinema e Fumetto
Forum Editrice 2009
Brossura 680 pagine in b/n, 32 Euro.
ISBN 978-88-8420-542-1

Atti del XV Convegno internazionale di studi sul cinema, Udine, 3-6 marzo 2008 Il volume raccoglie una serie di studi dedicati all'intensa e complessa relazione che sembra legare a più livelli la realtà cinematografica con il mondo del fumetto nelle sue diverse espressioni. Si tratta di un legame che parte da lontano affondando le sue radici nel pre-cinema e negli anni del muto, per farsi più evidente in tempi recenti grazie allo sviluppo delle tecnologie digitali e alla nascita di nuove realtà produttive nell'ambito dell'audiovisivo. Il volume si propone di analizzare più a fondo tale relazione, passando attraverso differenti livelli che vanno da un approccio di ordine storico e sociologico ad uno più strettamente analitico e teorico.

Più i saggi sono grossi e complessi e meno se ne parla, avete fatto caso? Impossibile trovare una recensione di questo saggio nella rete (eccetto qualche trafiletto di quotidiano). Eppure Cinema e fumetto è uno strumento fondamentale!
Raccoglie interventi articolati, riflessioni sulla narrativa post-postmoderna (anticipazione del neonarrativismo), approfondimenti sul concetto di closure, studi sui rapporti tra cinema e fumetto delle origini, uno dei pochi contributi europei all'analisi del rapporto tra anime e manga, analisi del processo di citazione, delle funzioni del personaggio... insomma, le basi da cui partire per un successivo studio sistematico.

A complicare una lettura già ostica per un non laureato in discipline umanistiche, si aggiunge l'assenza di traduzione dei testi in inglese e francese, unico punto negativo del volume. Io ho avuto la fortuna di avere ottimi insegnanti di lingua e non ho riscontrato difficoltà (anche, perché, in generale, gli autori sono chiari e concisi), ma mi rendo conto che questo può essere uno scoglio fastidioso per chi conosce solo la lingua di Shakespeare. Eppure gli studiosi francesi, all'avanguardia negli studi sul medium, sono coloro che firmano i contributi più importanti. Inutile dirvi, quindi, che - fin quando gli editori non si prenderanno la briga di tradurre gli studi d'oltralpe - il prerequisito minimo dello studioso della nona arte sarà l'essere poliglotta.