Non ho ancora visto Avatar, attendo che il primo flusso massiccio si consumi (non so voi, ma ormai provo un senso di claustrofobia nel ritrovarmi in una sala zeppa di gente ruminante che prova l'obbligo morale di commentare ogni singolo frame della pellicola). Nel frattempo, da quando Marylin Manson ha annunciato la sua personale visione cinematografica di Alice (Phantasmagoria: The Visions of Lewis Carroll) ho leggermente perso interesse per l'imminente esercizio barocco di Tim Burton sullo stesso personaggio.
Sarà perché è un periodo che sto gustando una serie di pellicole dark & twisted (oscure e contorte), scoprendo vere e proprie perle come il disturbante Mum & Dad (prodotto dalla BBC, la televisione pubblica inglese, da non crederci!) o l'eccessivo Red Room, opere liminari che non arriveranno mai in Italia e che, con la grana sporca del digitale, mostrano un orrore sempre più vicino all'occhio dello spettatore e reale.
Non è una ricerca del morboso - o almeno credo - ma una morbosa ricerca di sprazzi d'originalità.