Nation's Pride


Nation's Pride, diretto da Eli roth, regista di Hostel nonché uno dei Bastardi di Quentin Tarantino, è "solo" uno degli innumerevoli giochi metacinematografici inseriti in Inglorious Basterds, capolavoro del regista americano. Strepitoso omaggio al cinema (si passa dal western all'espressionismo tedesco in un battito di ciglia... c'è da perdersi: una Tesi di Laurea non basterebbe) ed esempio di narrazione decadente e raffinata.

Persino uno spettatore meno accorto si renderebbe conto della violenza imposta con il doppiaggio. Bastardi senza gloria è un film che tematizza la commistione di generi e linguaggi anche nel gioco d'imbastardimento degli accenti e dei dialetti. Gioco che emerge sin dall'inizio nella lunga sequenza dei titoli di testa differenziati nel font. Sottile, estremamente sottile e intelligente.

C'è da perdersi, c'è troppo di tutto in due ore e quaranta minuti, eppure l'azione è centellinata, la violenza ridotta all'indispensabile, al necessario. Colonna sonora, recitazione, scenografie, ambienti, costumi... tutto è semplicemente perfetto. E la sequenza originale in cui i tre bastardi tentano semplicemente di dire il loro nome in italiano al colonnello Hans Landa è esilarante!