Mantova, alcune considerazioni

Mantova è la fiera che apre ufficialmente la stagione fieristica del fumetto.

Non è colossale come una Napoli Comicon o una Lucca Comics, né ricca di iniziative collaterali come una Fumetti in TV, potremmo considerarla come un'anticipazione del Cartoomics milanese, con circa metà degli espositori.

Rispetto agli anni passati, si è ridotta la presenza di autori stranieri, puntando più su figure mediatiche di grande carisma per la fascia teen come Willwoosh, che si contendeva lo scettro di ospite d'onore con Milo Manara

E la mia impressione è che l'effetto si sia sentito, nonostante l'afflusso riportato dall'ufficio stampa risulti simile a quello dell'edizione precedente:

La settima edizione di Mantova Comics & Games chiude un’'edizione record con 15 mila presenze: 13 mila gli ingressi a pagamento, a cui si aggiungono gli ingressi omaggio (promozionali) degli sponsor, delle case editrici, degli organizzatori degli eventi collaterali. [fonte ufficio stampa Mantova Comics]

Beh, c'è pur sempre la giustificazione della crisi... e sicuramente la mia è una visione parziale, da standista, però a me è sembrato che questa restrizione dell'offerta, più della contrazione dei portafogli, sia la causa principale di una massa di potenziali acquirenti non percepita (nemmeno a livello visivo).

Speriamo nella prossima edizione, nel frattempo io, il mio buon bottino, l'ho portato a casa (di seguito un estratto):

Una Catwoman di Pantalena
Un regalo di Andrea Mazzotta
Un regalo del karma