[Memorie Lucchesi 5] Bugs - gli insetti dentro di me



Bugs - gli insetti dentro di me
di Adriano Barone e Fabio Babich
001 Edizioni, 2011
B, 112 pp. b/n, 14,50 Euro.

Ulisse è un ragazzino con l’hobby dell’entomologia e vittima costante di bullismo da parte dei suoi coetanei. Ma un giorno, un 16 giugno, i suoi persecutori vengono messi in fuga da una strana bambina di nome Circe, che fa merenda con cavallette vive, e che bacia Ulisse decidendo che sarà l'uomo della sua vita. Ulisse va a fare conoscenza dei genitori della bambina, e quello che scopre sul loro conto è così sconvolgente da fargli ripudiare la sua passione per gli insetti. Passano gli anni, e Ulisse è entrato a far parte dei Disinfestatori, uomini che hanno fatto della lotta agli insetti la loro ragione di vita e che seguono regole ferree come quelle di un clan yakuza. Un giorno, ancora un 16 giugno, Ulisse viene chiamato a compiere un intervento...e quello che gli succede sconvolgerà la sua vita, stavolta definitivamente. Perché Ulisse ricorda ancora come è stato quel 16 giugno di tanti anni fa, quando si sentiva gli insetti nella pancia. "Quando ho sentito gli insetti dentro di me".

Bugs fa schifo.

In modo genuino, intelligente e nerd. Perché gli insetti sbucano ovunque, da ogni orifizio dei suoi personaggi, li trasformano, li fanno innamorare. E a quel brivido di disgusto, si alterna il piacere di una lettura che si divora. Perché Adriano è uno scrittore complesso e nei suoi libri si consuma. Ci mette tutto. E ormai provo più piacere a individuare i dettagli personali che le citazioni. Ma questa è la sua trappola, perché è un aspetto conscio. E immedesimandoti nei suoi protagonisti, che spesso, troppo spesso, sempre, portano il suo nome, le sue fattezze, le sue ossessioni, ti porta a fare un giro con sé (nel senso psicoanalitico del termine).
E il suo (pericoloso) parco giochi, questa volta racconta l'amore, la religione, le gabbie abitudinarie in cui ci rinchiudiamo e la tensione della vocazione. Gli antagonisti antropomorfi fondono l'amoralità delle divinità della fiera degli immortali (Immortal ad vitam per i meno avvezzi alle cose fumettistiche) con il sarcasmo cialtrone delle Iene, ogni pagina trasuda di giochi meta-testuali, dagli inserti introdotti da un grillo parlante cafone e umorista, ai siparietti romantici di pura derivazione shojo, alla risoluzione supereroica del conflitto finale. E tutto questo (e molto di più) racconta una storia.

Ma siccome Adriano è un amico, dirvi che è bella - anche stavolta - potrebbe essere ritenuto dalle malelingue una marchetta. Quindi vi dico che vi farà schifo. In alcuni - strepitosi - momenti.
Compratelo.