Lavorare (gratis) stanca

Ehi, avevo detto una fettina!
Non è mai bello chiudere un'amicizia, o un rapporto sentimentale, anche perché al termine di una relazione si riconduce tutto alla logica dello scambio. E quando si tronca un rapporto, in buona sostanza è perché non si ha avuto abbastanza - amore, rispetto, pazienza, fiducia, ecc... - dall'amico/partner/amante. Oppure perché si preferisce darlo a qualcun altro. Ma questa non è la rubrica "cuori solitari".

Qua parliamo delle italianissime e sempreverdi collaborazioni gratuite! Quelle che quando sei giovane e devi fare esperienza, ti tornano anche un po' comode per mettere su i calli alle dita nei "lavori intellettuali". Magari le pacche sulle spalle sono poche, ma dentro di te trovi la motivazione perché hai sogni, scrivere è nobile, i soldi non sono tutto, vivi di ideali che tanto c'è papino che firma gli assegni.

Poi gli assegni, chi già durante l'università, chi dopo, cominci a firmarteli da solo. Le ore che rubavi allo studio e al sonno, non puoi più rubarle al datore di lavoro, e con un po' d'imbarazzo cominci a rimandare la stesura della recensione sulle mirabolanti avventure del cavaliere Pif di Guastanberga, a trovare scuse per non trascorrere 3 giorni al festival degli Arazzi di Sbrindule e via dicendo.

Ma magari ancora qualcosina fai, ti senti in debito (nonostante tu abbia lavorato gratis per ANNI e quando arrivava un rimborso spese era festa) oppure hai DAVVERO il piacere di farlo. Un po' come un hobby, per il gusto di restare informato, di tenersi in allenamento... che ne so. C'è gente che si  fa legare e camminare sulle palle da maschioni con i tacchi a spillo. Ognuno è libero.

Ma la logica del do ut des, resta. Se ti fai camminare sui testicoli da Manolo, è perché - in qualche modo - ti da piacere. Se ti arrampichi ogni giorno per otto ore al giorno su travi instabili per verniciare un balcone, è perché lo stipendio a fine mese ti serve. Se allunghi il tragitto di un'ora per accompagnare un amico a casa, è perché la sua compagnia ti gratifica. Lineare.

E io ho bisogno di una gratificazione quando REGALO il mio lavoro. Di un grazie, di una pacca sulla spalla, di una buona impaginazione, di una revisione del testo, della soddisfazione di sapere che hai fatto qualcosa di utile e di APPREZZATO.

Per questo, quando posso, scrivo volentieri per Fumettidicarta o Lospaziobianco. Hanno passione, la voglia e la pazienza di leggere e correggere i contributi, e la cortesia di dire grazie. Non lucrano sul tuo lavoro (credo che con gli sponsor a malapena ci paghino il dominio), ma proprio come le fan-community, si sbattono per un ideale alto. Se lo condividi e vuoi darti alla causa, puoi entrare a far parte di questa simpatica combriccola. Senza obbligo, senza mail di sollecito, dai quello che puoi, quando vuoi (psicologia inversa, ti senti in colpa e vorresti dargli di più).

Con gente così, collaborare gratifica.

Con gli altri:
- persone che non si curano di leggere il tuo articolo, ma lo impaginano giusto per far numero.
- persone che s'incazzano se non spammi la newsletter e che t'insultano se provi a proporre altre soluzioni per promuovere il sito.
- persone che guadagnano sul tuo lavoro e devi ringraziarli TU.
non so, è un po' come farsi calpestare i gioielli. Io dopo un po' ho capito di non gradirlo.