Inner Space
AA.VV.
Brossura, 48 pp. b/n, 5 Euro.
Atomo Vision, 2010.
Il titolo è rubato a un classico di Joe Dante e, nelle premesse, il "salto nel buio" a cui ci chiamano gli autori di questo volumetto è denso di promesse. I nomi coinvolti sono il compendio di una generazione underground italiana precedente alla mia, un gruppo di arrabbiati, da cui mi aspettavo molto.
Mi aspettavo gli squarci granguignoleschi fulciani, i deliri lynchiani, olocausti cannibali, il Male. Questo e molto di più. Non li ho trovati... ma eppur si muove. Il disturbante di Inner Space si concentra nei patchwork graffiati e porosi di Officina Infernale (a cui va, questo sì, anche la palma per i testi). Il suo In Runtsville, apre le danze con un assaggio marcio, e se ne vorrebbe molto di più. Siamo davvero lontani dai tempi di Grief. Moz ha ormai interiorizzato la lezione di Bisley, personalizzandola con i migliori deliri di Sienkiewicz.
Funziona. E bene. Degli altri vale sicuramente la pena godersi i rigurgiti grotteschi alla Mars Attacks! di Hurricane Ivan e Maurizio Ercole. Gustosi divertissement alieni.
Per il resto, e mi rivolgo agli autori in tono amichevole, chiedo di esagerare. I testi devono mordere come e più dei disegni. Fateci sanguinare, cazzo! Vi aspetto al prossimo numero.
Di seguito il bottino di sketch conquistato a Treviso Comics: