Tutta la vita dietro...

ass-vertise

A volte mi sento come in un film di Paolo Virzì, o peggio, di Gianni Amelio.

C'è questo pinguino in camicia fresca di sartoria, uno di quei "cacciatori di teste" capace di tagliarti la gola con il tuo stesso curriculum. Mi sorride, chiedendo "come va?" senza un reale interesse. Più sono in alto nella catena monetaria, maggiore è il deficit d'attenzione.
Se il tuo ISEE non raggiunge i 10.000€ annui hai 5 secondi per frase. Se li superi ti ricacciano in bocca l'ultima sillaba con un "le faremo sapere", è la legge della giungla d'asfalto baby.

Tra un mese mi laureo in Comunicazione Multimediale, il +2 di una laurea cum laude in Scienze della comunicazione. Ho mancato di poco la generazione 1000 euro e ora faccio parte di quella che si barcamena con meno della metà e versa i contributi pensionistici perché cresciuta a Nutella e supereroi (da grandi poteri...).

Ho un rotolo di cartaigienica foxy al posto del curriculum, tanti sono i tirocini, le esperienze e le attività pagate meno di un raccoglitore di pomodori intraprese negli anni per guadagnarsi il diritto a uno stipendio poco sopra la soglia di povertà.

E questo tizio mi squadra mentre io sudo stretto nell'unico vestito elegante (quello della prima laurea), che lui potrebbe comprarsi con le banconote dimenticate nella giacca. Mi accusa di aver gonfiato il curriculum, mentre l'effetto serra della gabbia di vetro ci arrostisce. Vorrei non aver sprecato il mio tempo in molte di quelle attività da pacca sulla spalla e via, ma un paio di telefonate e un rapido giro sul mio blog gli confermano quanto da me descritto nel sintetico modello europeo con il riassunto di venticinque anni in due cartelle.

"Sai, la selezione è ancora aperta e abbiamo gente che ha fatto il master a New York. Inoltre a noi piace chi si cerca il lavoro, senza stare con le mani in mano o scappare via appena suona la campanella della quarta ora."

Sorrido, in quel palazzo di cristallo, con il parco macchine di bmw aziendali,  due gorilla all'ingresso e segretarie dalla gonna troppo corta.

Io ho il brutto vizio di parlare di soldi... Il pinguino con le scarpe di coccodrillo si attorciglia sulla sedia imbarazzato: "Guarda, lo stipendio di base per i neo-assunti è di 1000 euro al mese, ma a noi serve un part-time."
"Allora non le faccio perdere tempo (bluffo, in un inaspettato rigurgito di orgoglio) io un part-time lo faccio già per la stessa cifra"
Il mio interlocutore strabuzza gli occhi stupito "ma è tantissimo! Non è possibile! Sei così giovane..."
Faccio per alzarmi, pronto a porgere Federica, la mano amica, versatile anche in questi frangenti.

"Possiamo arrivare a 800."

Un vento gelido soffia dalla porta socchiusa portandosi via i fantasmi dei laureati con il master newyorchese pronti a trascinarsi sui gomiti per quel posto di lavoro. 
Fa davvero freddo, mentre mi allungo sul tavolo di mogano con la ferma intenzione di congedarmi.

"Almeno dicci dove possiamo trovare un altro come te."

A New York, credo, ma lì li pagano davvero.