Lei non lo fa per arricchire il curriculum...


...ma viene pagata.

Si sta diffondendo, complice il disgraziato sistema dei tirocini universitari, il malcostume nel settore editoriale (e non solo) di offrire posti di stagista/ collaboratore/ direttore/ redattore/ editor/ sceneggiatore/ disegnatore/ traduttore ecc. a gratis, o sottopagato; di solito l'offerta viene accompagnata dalle tipiche frasi:

"metteremo in evidenza sul sito che hai collaborato con noi."
"ti vale come esperienza."
"fa curriculum"
"anche se non possiamo assumere diamo la possibilità a un giovane di imparare il mestiere"
"così ti farai le ossa"
"tutti abbiamo cominciato così"
"bisogna partire dalla gavetta"
"ci sarà la tua firma, è un modo per farti conoscere"

E così tirocinio dopo tirocinio, collaborazione dopo collaborazione, arricchiamo un foglio di carta che dimostra solo quanto valiamo poco dal punto di vista contrattuale, perché disposti ad accettare le peggiori condizioni pur di poter lavorare nel settore.

Magari va bene per i primi tempi, giusto per prendere le misure (ma soprattutto perché lo stage è inserito nel piano di studi), poi però, quando queste collaborazioni cominciano a diventare l'abitudine e non l'eccezione, quando non si trova lavoro ma il tempo è fagocitato da chi "ti offre visibilità" e magari s'incazza se non rispetti le consegne ("mica perché non ti paghiamo puoi permetterti di fare quello che vuoi"), beh... è ora di rassegnarsi e andare a raccogliere pomodori.

Per quanto mi riguarda: mi sono pentito di aver detto alcuni "sì", che si sono tradotti in impegni e scadenze - e stress - senza un ritorno (sì certo, la visibilità, ma fatemi il piacere), ma mai di aver detto "no".

Ora lo dico molto più spesso.